Lunga è la tradizione che considera l’amaranto una pianta sacra.
Il nome deriva dal greco amarantos e cioè che non appassisce.
Per i Greci l’amaranto era la pianta dell’amicizia, della stima reciproca, espressione di tutti quei sentimenti eterni e unici.
Il Gruppo da Camera Amaranta è formato da: Olha Dermelova, Pierluisa Giacomini, Elena Marelli, Patrizia Rossi, Rosangela Bertini, Annalisa Raggi.
Il Risorgimento, inteso come movimento politico volto alla costituzione dello Stato-nazione, ebbe carattere di massa: vi hanno preso parte in modo attivo, persino entusiasta, migliaia e migliaia di persone. Tra queste, moltissime donne. in anni in cui la società era largamente incolta ed analfabeta e il loro ruolo marginale. Di alcune figure femminili, la cui vita
si intreccia con il processo risorgimentale e vi contribuisce, è stato scritto, anche in forma romanzata, nel tentativo di raccontare singole storie
spesso riflesso di figure al maschile. Numerose le donne senza nome che hanno partecipato o che hanno sostenuto i congiunti, subendo nei cuori lo strazio che altri soffrivano nella carne per la prigionia, le torture, la guerra. Numerose le donne ferite, offese, uccise. Numerose le madri, le mogli o le fidanzate che hanno accompagnato i propri cari sacrificando gli affetti all’Amor Patrio. Tornate per ultimi vuole ricordare e raccontare il loro eroismo vissuto in chiave di assoluta e spoglia quotidianità e il loro amore intrecciato alla ribellione contro le convenzioni del matrimonio in nome della pienezza della passione.
Il Programma di sala
Le donne camminano in fretta con la testa china
Le donne camminano in fretta con la testa china Al pianoforte Valeria Sinico
Vicende private nella Grande Guerra.
Concerto musico teatrale
Musiche originali di Claudio Mandonico, al pianoforte Marcella Mandanici.
I periodi della storia, attraverso i quali cerchiamo di ordinare e spiegare le vicende dell'umanità, non coincidono con la costante e regolare scansione del tempo in settimane, mesi, anni e secoli dei calendari.
La "Grande Guerra" segna la fine di una civiltà, di un mondo di valori e di una visione del mondo, disegna il paesaggio della contemporaneità.
Sui fronti di guerra, l'"inutile strage" perpetrava l'ecatombe di milioni di giovani, mentre in patria le donne si scoprivano capaci di nuovi ruoli e nuove responsabilità nella società e nella fabbrica: tutto ciò scardinava gerarchie e doveri aprendo la strada, nel bene e nel male, a quella ribellione delle masse che è all'alba della contemporaneità.
L'ultima obbedienza segna la nascita di un nuovo senso di sé da parte di uomini e donne, non senza clamorosi abbagli e tragici errori, dal fascismo al nazismo al comunismo, e rappresenta una esperienza assoluta sulla quale vale la pena di riflettere e fare arte.
La narrazione è condotta dalla vicende di donne, lavoratrici, operaie, infermiere, attiviste, profughe che con gli entusiasmi e le sofferenze descrivono gli eventi e il clima che li ha segnati.
E la guerra, vista da queste donne così diverse per percorsi di vita ed esperienze, si rivela in definitiva essere la stessa orribile follia.
La musica, appositamente arrangiata per lo spettacolo dal M° Claudio Mandonico, accompagna la narrazione.
Una donna ammazzata ogni tre giorni nel 2012.
Una donna su tre dai 16 ai 70 anni è stata vittima nella sua vita dell’aggressività di un uomo.
Decine di denunce per maltrattamenti e stalking. Storie di vite interrotte o sfigurate, quote infinite di dolore, figli espropriati dell'infanzia, un'emergenza sociale, una vergogna, un primato ripugnante nelle graduatorie del mondo occidentale.
Morire a ogni età, in ogni classe sociale, in ogni area, più del 70 per cento delle volte per mano dell’uomo che si è amato. Morire di un delitto che qualcuno si ostina a definire «passionale», piuttosto che delitto d’odio, di possesso violato, di vendetta, di rabbia e disamore, ciò che è.
Morire di coppia, più di quanto le donne tra i 16 e i 44 anni non muoiano di incidenti o di cancro.
Questo spettacolo noi gruppo di sole donne lo dedichiamo a lei che nel 2012 è stata uccisa 124 volte, lei che così paga duramente il fatto di aver liberato se stessa dalla gabbia del suo corpo, di essersi lasciata illuminare dai talenti, di primeggiare sugli uomini, di voler scegliere, lasciare, pretendere rispetto, amore, dolcezza, parità.
Questo nostro spettacolo lo dedichiamo a lui che rabbiosamente rivendica ruoli primordiali, e perde la testa, e cerca di fermare lei picchiandola, stuprandola, perseguitandola, uccidendola.
Era il 5 maggio 1981: nel carcere di Long Kesh moriva, dopo 66 giorni di sciopero della fame, Bobby Sands. Nello stesso anno altri 9 giovani detenuti, militanti dell’IRA, morivano nello stesso spietato carcere. Dall’incontro fortunato con la scrittrice Silvia Calamati, la più autorevole giornalista e voce della questione nord-irlandese, che con i suoi libri ha voluto raccontare la storia di quella che è l’ ultima colonia in Europa, è nato il progetto dell’Associazione O.P.E.R.A di Salò, che con la musica e le voci del gruppo da camera femminile Amaranta e il regista Luca Ariano, ha realizzato uno spettacolo per raccontare e denunciare la profonda lacerazione del popolo irlandese in lotta per l’indipendenza contro il dominio britannico e il settarismo protestante delle istituzioni nord irlandesi. La storia di questo paese, della moderna e liberale Europa, da sempre è segnato dalla netta divisione tra la comunità cattolica e quella protestante, lontane dal punto di vista sociale ed economico, dal mancato godimento da parte dei cattolici dei diritti fondamentali, dalle ingiuste differenze e che ha visto l’uso della violenza quale unico strumento di confronto e di difesa delle due comunità. I tentativi di mediazione e i trattati di pace non hanno posto fine a questo clima e ancora oggi, nel 2013, se pur nel silenzio di una Europa altrove interessata e di un popolo cattolico poco attento, si registrano episodi di preoccupante violenza e di guerriglia urbana.
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Lo spettacolo prende spunto dalla giornata della memoria per raccontare con le parole e la musica la terribile vicenda delle donne ebree italiane, dalle leggi razziali all’olocausto. La musica scopre le melodie della tradizione ebraica per coro e solista, con testi densi di malinconia ma anche pieni di gioia e di ironia. che solo insieme riescono a rappresentare la cultura ebraica al di là della storia.
L’utilizzo di immagini, filmati, luci e buio scandiscono i racconti e le melodie creando forti momenti emozionali
La musica di Natale, le melodie della nostra memoria ci accompagnano nel clima natalizio. Tutti i brani, se pur in lingue diverse, sono entrati a pieno diritto nella nostra tradizione e ci portano a ricreare quel clima di calore che il Santo Natale porta con sè.
La devozione alla Madre di Gesù ha ispirato musicisti di tutti i tempi. Il nostro repertorio è il frutto di una ricerca alla riscoperta dei compositori bresciani di tutte le epoche con uno sguardo particolare ai compositori contemporanei. Il risultato è un repertorio ricco di musicalità diverse espressione di diverse sensibilità accomunate dalle stesse radici. I testi e le voci recitanti accompagnano nell’ascolto.
Coro, pianoforte e voci recitanti
Alcune registrazioni del Gruppo da camera Amaranta.
Il 21 gennaio 2012, a un anno esatto dalla scomparsa di mio marito Giulio Obici, compagno di vita e di tante battaglie giornalistiche e politiche, ho voluto ricordarlo con un concerto dove le note di Mozart, Brahams e Rachmaninov, vibrate nell’aria dal violoncello dell’amico Frieder Bertold, dal pianoforte di Carlo Levi Minzi e dal violino di Julia Igonina, si sono armoniosamente fuse col canto dolce e lieve di un piccolo gruppo di donne, per un giorno insieme a formare il “coro per Giulio”: mia nipote Raffaella, le amiche Daniela Melzani e Ornella Raggi e l’affermato gruppo da camera Amaranta, generosamente prestatosi per l’evento.
La melodia di Schindler’s list ci ha ricordato l’impegno civile di Giulio e la sua forte eredità morale, mentre l’ascolto della poesia d’amore di Cristina Archinto Trivulzio, musicata dal maestro Claudio Bonometti e cantata in modo sublime dal coro, mi ha fatto credere di potergli ancora parlare... ”Ebbe sempre un dolce suono il tuo nome nelle ore dell’attesa e del ricordo. Eri unico e appassionato pensiero”.
Giulio stava con noi, affacciato al ballatoio della bella sala consigliare del Palazzo comunale di Gardone Riviera intento ad ascoltare, con gli occhi
socchiusi, la musica che tanto amava.
Grazie, dunque, a Raffaella e alle sue splendide amiche. Grazie alle bravissime “Amaranta”, Olha Dermelova, Pierluisa Giacomini, Elena Marelli, Rosangela
Bertini, Annalisa Raggi e Patrizia Rossi. L’insieme delle loro voci ha saputo rendere questo anniversario più lieve.
Marcella Andreoli
Nella bellissima cornice di Villa Siotto a Sarroch, il gruppo Amaranta ha affrontato le vicende del Risorgimento con uno spettacolo bello, ricco di musiche originali intriganti e calde che ben si legano con musiche della tradizione ottocentesca.
Lo spettacolo "Tornate per ultimi", scritto con sensibilità e finezza, ci porta dentro le contraddizioni, le ambiguità, le sofferenze, ma anche gli slanci di passione personale e civile che segnano un momento di svolta della nostra storia. Musica, poesia, arte ma anche riflessione politica e impegno pubblico caratterizzano un intreccio di vicende legate a tre donne che combattono con passione ma che alla fine dovranno cedere il campo alla soverchiante forza del mondo “grande e terribile”. Riprendere questi temi contribuisce a dare uno spessore nuovo a una questione femminile che, pur rivestendo il carattere della universalità, rivela nell’intreccio della storia del nostro un tracciato singolare e specifico. Il risultato è un’opera di grande intensità e commozione che coinvolge ed emoziona il pubblico.
Lo spettacolo "Tornate per ultimi" colpisce il pubblico, e me in particolare, per il perfetto equilibrio scenico tra recitazione e musica, l'alternarsi appunto dei commoventi racconti delle tre vite di donne esemplari e delle belle canzoni. Trovo inoltre di grande effetto l'idea di aver dato vita alla Storia. In breve, da parte di tutti, un lavoro intelligente e pregnante.
Alle donne del Risorgimento italiano, nascoste e sconosciute, le donne del Gruppo da camera “Amaranta” restituiscono la dignità di appassionate interpreti del processo di indipendenza.
Lo spettacolo “Tornate per ultimi”, rappresentato al Teatro Comunale di Vobarno lo scorso 2 dicembre 2011 a conclusione delle iniziative promosse per la ricorrenza del 150° anniversario dell’unità d’Italia, con le magiche atmosfere create dal raffinato alternarsi di testi dell’epoca e di coinvolgenti musiche, celebra straordinarie figure di donne e, con loro, il patrimonio di valori morali e civili con il quale hanno innervato il lungo percorso unitario.
Una convincente performance che si tiene in equilibrio tra canto e recitazione.
Lo spettacolo inizia quasi in sordina per svilupparsi sempre più coinvolgente e con ritmi incalzanti. I brani scelti sia per i contenuti che per lo svolgimento
creano una trama stretta tra canto e recitazione. L'ottima recitazione e il suono ben dosato ed equilibrato del coro interagiscono generando un ascolto fluido e piacevole.
Via Pietro da Salò
25087 Salò (Brescia)
SEDE LEGALE
VIA RIMBALZELLO, 1
25087 SALO'
LA SEDE OPERATIVA
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tel. 3488550278
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